La galleria presenta gli artisti Svetislav Martinovic e Francesco Zavatta il cui percorso è
accomunato da questioni formali riconducibili ad un unico elemento geometrico che ricorre
sovente attorno a noi: la linea. Segno grafico che si estende in lunghezza unendo due estremi, è
riconducibile a vari oggetti della quotidianità che geometricamente approdano a questa figura. Un
elemento semplice che può tuttavia assumere molte sfaccettature: da orizzontale a verticale, da
diagonale a retta, da curva a spezzata, è sempre una serie infinita di punti che appaiono uniti per
costituirne l’inizio e la fine. Attraverso la pittura, ad olio per Zavatta e l’acquarello per Martinovic,
la traccia della linea si riempie di rimandi e ricordi immagazzinati in questo strano periodo storico
dai due artisti. Questo è BACKUP, letteralmente una copia di sicurezza di memorie, visive e non,
realizzata durante il lockdown su tela, su tavola e sulla carta.
Nell’ambiente urbano di Martinovic, artista di origine macedone il cui lavoro è fortemente legato
ai sui studi di architettura, svettano le linee verticali, orizzontali ed incrociate, di torreggianti pali
della corrente e delle ferrovie, spesso in bianco e nero, che svettano fin sopra ai tetti, in
un’atmosfera cupa e colma di ombre. L’orizzontalità delle sue scale esprime tutta la sua passione
per il cinema russo d’avanguardia che prese i passi dal cinema futurista italiano.
Le tinte di Zavatta, con l’intenso blu di Prussia preparato dall’artista con le polveri, sono invece il
mare di Rimini, la sua città, in cui la presenza della briccola, e delle corde ad essa legate, sono linee
che divengono punti di riferimento per la navigazione e quindi per l’uomo. Punti fermi verticali in
un vasto orizzonte che ci fa perdere nella bellezza. Il legame con il mare è preponderante nella
formazione e conservazione dell’identità dell’artista, seguendolo ovunque esso vada.
La mostra, accompagnata dal catalogo in cui è presente un testo critico della curatrice Milena
Becci, sarà visitabile dal 3 ottobre all’8 novembre 2020, dal lunedì al sabato, dalle 9.00 alle 13.00 e
dalle 16.00 alle 20.00.
Info e contatti: info@zamagniarte.it / www.zamagniarte.it / t. 335 7016352 – 0541 14 14 404.
BIOGRAFIE
Svetislav Martinovic è nato nel 1956 a Bitola in Macedonia (ex Jugoslavia). Nel 1981 si laurea in
Architettura a Belgrado. Negli anni ’80, durante il suo periodo parigino, si innamora della pittura e
lavora come pittore per un paio d’anni. Ha lavorato come architetto per oltre 30 anni in diversi
paesi: Serbia, Montenegro, Austria, Russia e Italia. Durante questi anni non ha mai perso il suo
interesse per l’arte, e non ha mai smesso di dipingere. Martinovic ritiene che il suo lavoro sia
strettamente legato ai suoi studi di architettura accademica e al suo lavoro. È sempre affascinato
dall’ambiente urbano. Attualmente vive e lavora a Rimini, in Italia.
Francesco Zavatta, nato a Rimini nel 1986, vive e lavora vicino a Milano. Diplomato all’Accademia
di Belle Arti di Firenze e in seguito di Venezia, collabora non solo con gallerie d’arte, ma anche con
aziende e scuole, nella consapevolezza che l’arte contemporanea può dialogare con il mondo del
lavoro e dell’educazione. La sua ricerca artistica si serve della pittura figurativa come mezzo di
espressione potente e primordiale, e si concentra su due filoni principali, il mondo della natura (in
particolare i riflessi dell’acqua) e il mondo dell’urbanità e dei luoghi contemporanei (città,
parcheggi, stazioni, aeroporti). Hanno scritto di lui, tra gli altri, Alberto Agazzani, Alessandro
Giovanardi, Elio Fiorucci, Philippe Daverio, Giovanni Gazzaneo e Giuseppe Frangi.